L’ASSALTO AL REATTORE NUMERO 1
OGGETTI | |||
4 Potion | Phoenix Down | Restore Materia | Assault Gun |
1500 gil | All Materia | Ether |
Una volta sceso da quel dannato treno, anche se allora non potevo saperlo, la mia vita sarebbe cambiata per sempre. Diedi un paio di occhiate al corpo della guardia stesa per recuperare due Potion, poi, sconfitti i due uomini Shinra che mi attaccarono, proseguii lungo la strada voltando a sinistra. I miei compagni di missione mi stavano aspettando all’entrata del grande impianto; Biggs, Wedge, Jessie e soprattutto Barret, il leader. Le ultime info scambiate con loro, poi ci avviammo lungo il tragitto verso il cuore dell’impianto mako. Barret si sarebbe unito a me, mentre gli altri avrebbero pensato a spalancare tutte le vie di accesso al mio comando vocale. Oltre alla seconda porta, in una stanza mi attendeva il primo forziere con un Phoenix Down e tornato sui miei passi l’ascensore.
Scesi le scale ed entrai nella porta a sinistra, per seguire Jessie. Dinanzi al punto dove si ferm≥ era nascosta una Potion, ma proseguii scendendo e attraversando le tubature e di nuovo scendendo le scale, oltre al Save Point. Recuperato il Restore Materia, non mi rimase altro da fare che dare una mano a Barret per attivare la bomba. Fu allora che si innesc≥ l’allarme e venimmo attaccati dal primo dei grandi boss che avremmo affrontato, Guard Scorpion.
Riuscimmo a sconfiggerlo abbastanza facilmente, ma ci rimanevano solo dieci minuti per lasciare quell’inferno. Dovemmo tornare sui nostri passi sino alla passatoia a T, liberando Jessie che, nel frattempo si era ferita a una gamba.
L’esplosione distrusse il reattore e riuscimmo a fuggire attraverso un passaggio che gli altri membri del gruppo aprirono. Poi mi persi, trovandomi solo tra le strade della cittα; una ragazza dei fiori sembrava aver bisogno d’aiuto, cos∞ le parlai, ma non avevo tempo da perdere, il treno verso il quartier generale sarebbe passato di l∞ a poco. Proseguii attraversando la piazza verso sud e improvvisamente mi ritrovai circondato dai soldati; non potevo affrontarli tutti, erano troppi! Mi avvicinai al bordo del ponte e spiccai un balzo coraggioso verso il basso; il tetto del treno era proprio li ad attendermi e con un calcio fui subito nella carrozza insieme agli altri. Il problema era il controllo degli identificativi, come venni a sapere da Jessie. Ne parlai infine a Barret e la decisione venne presa: saremmo balzati dal treno in corsa.
L’espediente riusc∞ e ci ritrovammo al settore 7, il quartier generale.
Un’area apparentemente tranquilla, dove riposare; qualche persona con cui parlare, un Save Point, qualche letto in cima all’edificio pi∙ alto, giusto per passare la notte a 10 gil.
Ma non potevo addormentarmi senza aver ottenuto i miei soldi; entrai nel bar e incontrai Tifa, ora membro degli Avalanche, con Marlene, la figlia di Barret. Non voleva saperne di lasciarmi andare in questo modo, ma dopotutto i soldi mi spettavano. Se ne and≥ nel nascondiglio senza pi∙ parlare, cos∞ mi trovai solo con Tifa; ricordavo quella ragazza… e quella promessa, al pozzo, anni prima quando ero ancora uno stupido ragazzino. Barret torn≥ con i soldi, ma avevo ormai deciso che per qualche ragione sarei rimasto.
All’interno del quartiere c’era una base di addestramento, dove imparai tutto quello che mi occorreva, recuperai gli oggetti necessari e visitai le baracche che il giorno precedente erano chiuse.
Ero finalmente pronto per affrontare la nuova missione con il mio nuovo gruppo, gli Avalanche.